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Avatar di Edgar Cavazos

La mia esperienza in ospedale non è stata molto diversa da ciò che racconti, ed essendo stata in un altro paese, possiamo dire che sia la verità quasi assoluta.

Mio compagno di stanza Yuri, un uomo russo simpatico. Avremmo scambiato qualche frase. Mi ricordo ancora la nostra prima conversazione:

"C'è il calcio in TV, ti piace?". Gli dico di sì. "Anche a me", mi risponde.

Mentirei se dicessi che i nostri dialoghi andavano oltre le 4 battute. Sarà stata la differenza linguistica, il fatto che siamo uomini o, semplicemente, che il mondo in ospedale gira in modo diverso.

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